Termini di Preavviso e Condizioni di Cessazione nel Lavoro Domestico

Secondo il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico,i termini di preavviso necessari per la risoluzione del rapporto di lavoro sia da parte del datore di lavoro che del lavoratore. Il preavviso varia in base all'anzianità di servizio e al numero di ore lavorative settimanali. Per rapporti di lavoro di 25 ore settimanali o più, il termine è di 15 giorni fino a cinque anni di anzianità e di 30 giorni oltre. Per rapporti inferiori a 25 ore settimanali, i termini sono rispettivamente di 8 e 15 giorni in base ad anzianità. Inoltre, i termini di preavviso per i lavoratori speciali come portieri o custodi sono specificati in modo dettagliato.

In casi di licenziamento post-congedo maternità, i termini di preavviso raddoppiano. Si prevedono indennità per mancato o insufficiente preavviso e si stabiliscono condizioni per il licenziamento senza preavviso in situazioni di grave inadempienza. I lavoratori che si dimettono per giusta causa hanno diritto all'indennità di mancato preavviso, e in caso di morte del datore di lavoro, il rapporto può essere risolto rispettando i termini di preavviso stabiliti.

L'articolo 40 estende la responsabilità dei crediti di lavoro ai familiari conviventi del datore di lavoro e stabilisce l'obbligo per il datore di fornire una dichiarazione scritta di licenziamento su richiesta del lavoratore. Queste norme mirano a garantire trasparenza e equità nella cessazione dei rapporti di lavoro domestico, tutelando i diritti sia dei lavoratori che dei datori di lavoro.

CCnl

Art.40 Risoluzione del rapporto di lavoro e preavviso

1. Il rapporto di lavoro può essere risolto da ciascuna delle parti con l'osservanza dei seguenti termini di preavviso:

A. per i rapporti non inferiori a 25 ore settimanali:

- fino a 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 15 giorni di calendario;

- oltre i 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 30 giorni di calendario. I suddetti termini saranno ridotti del 50% nel caso di dimissioni da parte del lavoratore.

B. per i rapporti inferiori alle 25 ore settimanali:

- fino a 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 8 giorni di calendario;

- oltre i 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 15 giorni di calendario.

2. I termini di preavviso di cui al comma precedente saranno raddoppiati nell’eventualità in cui il datore di lavoro intimi il licenziamento prima del trentunesimo giorno successivo al termine del congedo per maternità.

3. Per i portieri privati, custodi di villa ed altri dipendenti che usufruiscono con la famiglia di alloggio indipendente di proprietà del datore di lavoro, e/o messo a disposizione dal medesimo, il preavviso è di:

- 30 giorni di calendario, sino ad un anno di anzianità,

- 60 giorni di calendario per anzianità superiore. Alla scadenza del preavviso, l'alloggio dovrà essere rilasciato, libero da persone e da cose non di proprietà del datore di lavoro.

4. In caso di mancato o insufficiente preavviso, è dovuta dalla parte recedente un'indennità pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso non concesso.

5. Possono dare luogo al licenziamento senza preavviso mancanze così gravi da non consentire la prosecuzione nemmeno provvisoria del rapporto di lavoro. Il licenziamento non esclude le eventuali responsabilità nelle quali possa essere incorso il lavoratore.

6. Al lavoratore che si dimette per giusta causa compete l'indennità di mancato preavviso.

7. In caso di morte del datore di lavoro il rapporto può essere risolto con il rispetto dei termini di preavviso indicati nel presente articolo.

8. I familiari coabitanti, i coniugi, le persone unite da unione civile o da stabile convivenza di fatto ai sensi della L. n. 76/2016 e successive modificazioni ed integrazioni, il cui stato familiare sia certificato da registrazione storico anagrafica, sono obbligati in solido per i crediti di lavoro maturati dal prestatore di lavoro. In ogni caso il soggetto obbligato in solido risponde solo entro i limiti della durata temporale risultante dalla suddetta registrazione storico anagrafica.

9. Nel caso in cui il rapporto di lavoro sia cessato mediante intimazione del licenziamento, il datore di lavoro, su richiesta scritta del lavoratore, sarà tenuto a fornire una dichiarazione scritta che attesti l’avvenuto licenziamento.

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Termini di Preavviso e Condizioni di Cessazione nel Lavoro DomesticoMani di Badante e Assistita
FAQ

Risposte a domande comuni

Quali sono le conseguenze del mancato rispetto dei termini di preavviso?
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In caso di mancato o insufficiente preavviso, la parte recedente è tenuta a versare all'altra un'indennità pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso non concesso. Questo vale sia per il datore di lavoro che per il lavoratore.

Cosa succede in caso di licenziamento durante o immediatamente dopo il congedo per maternità?
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Se il datore di lavoro intimi il licenziamento prima del trentunesimo giorno successivo al termine del congedo per maternità, i termini di preavviso devono essere raddoppiati rispetto a quelli standard previsti dal contratto.

Quali sono i termini di preavviso previsti dal CCNL domestico per la risoluzione del rapporto di lavoro?
Icona Segno Più

I termini di preavviso nel CCNL domestico variano in base alle ore settimanali di lavoro e all'anzianità di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Per rapporti non inferiori a 25 ore settimanali, il preavviso è di 15 giorni fino a 5 anni di anzianità e di 30 giorni oltre i 5 anni. Per rapporti inferiori a 25 ore, è di 8 giorni fino a 2 anni di anzianità e di 15 giorni oltre. Se il lavoratore si dimette, i termini si riducono del 50%.

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